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Certamente i miei amici più intimi si ricorderanno le mie bravure nel raccontare esperienze vissute con gli animali; ti qualche anno fa questi racconti riguardavano quasi sempre esperienze divise con "femmine di Ratto" ma aimè i tempi cambiano e si cresce e si diventa seri o quasi.
Questa volta vi racconterò di un animale insolito che ho comprato quest'estate in un viaggio in Tunisia: il camaleonte. Sebbene sia il secondo esemplare di camaleonte che abbia avuto, questa volta forte dell'esperienza passata, mi sono attrezzato meglio e credo che anche lui LEO - nome datogli non per la somiglianza con il più noto BVNL non si possa lamentare. Ho comprato una grossa gabbia tipo voliera, l'ho pittata perché bianca non gli piaceva, ho fatto approfonditi studi sulle piante da lui preferite e più compatibili con suoi colori e l'ho collocato in un posto caldo perché soffre il freddo, cioè la stanza dove io studio.
Così i problemi sembravano essere finiti. Fino ad ottobre tutto andava per il meglio, Leo si svegliava abbastanza tardi, circa le 0830, e dopo alcuni giri di ricognizione sulle piantine si sceglieva un posto al sole, si scuriva per attirare di più i raggi dei sole e restava li' immobile per qualche ora, poi verso le dieci, quando si sentiva ben caldo e sciolto - è un rettile non lo dimenticate si metteva a giocherellare sulle numerose asticelle da me studiate e costruite per fargli raggiungere ogni punto della gabbia, il tutto con una silenziosità unica. Di fatti l'unico rumore che emette è un sibilo simile a un fischi, ma lo fa sentire solo quando s'arrabbia.
Verso le 1700 Leo saliva sul punto più alto della sua casa-gabbia - dove gli ho costruito un lettino fatto di rami di nocciolino - e si abbarbicava con la sua coda prensile e dormiva profondamente. Ogni due giorni io andavo nei
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